Opposizione alla sentenza del G.A., il ruolo dei controinteressati

Si afferma in sentenza, da parte dell’adito Consiglio di Stato, come nell’opposizione ex art. 108, comma 1, D.Lgs. n. 104/2010, ai fini del giudizio rescindente, appurata l’esistenza di controinteressati in senso sostanziale (eventualmente, anche sopravvenuti) non evocati in giudizio, la sentenza opposta deve, per ciò solo, essere annullata, in quanto pronunciata in violazione del contraddittorio Leggi tutto …

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Il silenzio può integrare il dolo processuale revocatorio?

Oggetto della sentenza in esame, resa dal Consiglio di Stato, è l’esatta interpretazione ed operatività del motivo revocatorio consistente nel dolo processuale di cui all’ipotesi prevista dal n. 1) dell’art. 395 c.p.c.. Si richiama, a tal fine, la giurisprudenza di legittimità  (Cass. civ., sez. I, 19 settembre 2009, n. 23856), secondo cui l’ipotesi contemplata da Leggi tutto …

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Sulla distinzione tra atto amministrativo meramente confermativo e di conferma in senso proprio

In sentenza l’adito Consiglio di Stato traccia la distinzione tra un atto amministrativo meramente confermativo e un atto amministrativo di conferma in senso proprio; distinzione di primaria importanza ai fini dell’impugnazione innanzi al G.A.. E così, allo scopo di stabilire se un atto amministrativo sia meramente confermativo (e perciò non impugnabile) o di conferma in Leggi tutto …

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Giudizio amministrativo, i termini per le impugnazioni delle sentenze

Si sofferma in sentenza il Consiglio di Stato sulla corretta interpretazione dell’art. 92 D.Lgs. n. 104/2010 (entrato in vigore il giorno 16 settembre 2010) secondo cui “salvo quanto diversamente previsto da speciali disposizioni di legge, le impugnazioni si propongono con ricorso e devono essere notificate entro il termine perentorio di sessanta giorni decorrenti dalla notificazione Leggi tutto …

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Sulla configurabilità dell’errore di fatto revocatorio

Si osserva in sentenza, da parte del Consiglio di Stato, come l’errore di fatto, idoneo a fondare la domanda di revocazione ai sensi degli artt. 106 D.Lgs. n. 104/2010 e 395, n. 4, c.p.c., sia configurabile nell’attività preliminare del Giudice di lettura e percezione degli atti acquisiti al processo, quanto allo loro esistenza ed al Leggi tutto …

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Giudizio amministrativo e sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del ricorso

Si osserva in sentenza, da parte del Consiglio di Stato, come l´improcedibilità del ricorso al G.A. (art. 35 D.Lgs. n. 104/2010) possa verificarsi in presenza della sussistenza delle seguenti condizioni: a) il rapporto giuridico sotteso all´impugnato provvedimento è stato oggetto di una nuova regolazione intervenuta in corso di causa e questo ha fatto venir meno Leggi tutto …

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Limiti alla definizione del giudizio in esito all’udienza cautelare

Il Consiglio di Stato si sofferma, in sentenza, sulla corretta esegesi dell’art. 60 D.Lgs. n. 104/2010, norma che opera un generico riferimento (identificandolo come causa ostativa alla sentenza in forma semplificata) al fatto che la parte “dichiari che intende proporre […] ricorso incidentale”. A tal fine deve reputarsi sufficiente anche la dichiarazione resa in memoria, Leggi tutto …

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Processo amministrativo, limiti alle richieste di rinvio della discussione del ricorso

Nella sentenza in esame il Consiglio di Stato rileva come, nel sistema del processo amministrativo, non esista una norma, espressa o di principio, che attribuisca alla parte un diritto ad ottenere senz’altro il rinvio della discussione del ricorso. La parte interessata ad ottenere un differimento ha senz’altro la facoltà di rappresentare le ragioni che a Leggi tutto …

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Sull’impugnazione dell’atto c.d. plurimotivato

Secondo quanto affermato in sentenza, da parte dell’adito Collegio di Palazzo Spada, quando un provvedimento amministrativo si fonda su una pluralità di motivazioni autonome (c.d. atto plurimotivato), è sufficiente a sostenere la legittimità dell’atto stesso la conformità a legge anche di una sola delle ragioni addotte. In altre parole, nel giudizio promosso contro un siffatto Leggi tutto …

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Legittimazione alla proposizione del giudizio di ottemperanza

Si afferma in sentenza come, in termini generali, legittimate alla proposizione del giudizio di ottemperanza siano tutte (e solo) le parti la cui domanda sia stata accolta all’esito del giudizio di cognizione, concluso con la pronuncia oggetto della domanda di esecuzione, in coerenza con la nozione di “cosa giudicata” di cui all’art. 2909 c.c., la Leggi tutto …

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