Soffermandosi in tema di mobbing il Consiglio di Stato, in sentenza, osserva come il mobbing si sostanzia in una condotta del datore di lavoro, o del superiore gerarchico, complessa, continuata e protratta nel tempo, tenuta nei confronti del dipendente nell’ambiente di lavoro, che si manifesta con comportamenti intenzionalmente ostili, reiterati e sistematici, esorbitanti od incongrui rispetto all’ordinaria gestione del rapporto, espressivi di un disegno in realtà finalizzato alla persecuzione o alla vessazione del medesimo dipendente, tale da provocare un effetto lesivo della sua salute psicofisica (v. da ultimo: T.a.r. Lazio, Roma, sez. I bis, 20 settembre 2018, n. 9523).
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