Oggetto della sentenza in esame, resa dal Consiglio di Stato, è l’esatta interpretazione ed operatività del motivo revocatorio consistente nel dolo processuale di cui all’ipotesi prevista dal n. 1) dell’art. 395 c.p.c..
Si richiama, a tal fine, la giurisprudenza di legittimità (Cass. civ., sez. I, 19 settembre 2009, n. 23856), secondo cui l’ipotesi contemplata da siffatta norma si deve tradurre in un’attività fraudolenta tale da fare apparire una situazione dei fatti di causa diversa da quella reale che sia in grado di neutralizzare la difesa avversaria e di impedire al Giudice di accertare la verità.
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