Richiamandosi ad una costante giurisprudenza il Consiglio di Stato, nella sentenza in esame, osserva come, una volta constatata l’esistenza di un abuso edilizio, l’ordine di demolizione è atto vincolato, che non richiede alcuna specifica valutazione di ragioni d’interesse pubblico concrete e attuali alla demolizione, né comparazione con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, non essendo configurabile alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione d’illecito permanente, che il tempo non può legittimare in via di fatto (Cons. Stato, sez. VI, 14 novembre 2014, n. 5610).
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