Intervenuto in materia di espropriazione per pubblica utilità – richiamata l’importante decisione dell’Adunanza Plenaria n. 2/2016 – precisa il Consiglio di Stato nella sentenza in esame come la disposizione dell’art. 42 bis D.P.R. n. 327/2001 introduca una norma di natura eccezionale.
Essa configura un procedimento ablatorio sui generis, caratterizzato da una precisa base legale, semplificato nella struttura (uno actu perficitur), complesso negli effetti (che si producono sempre e comunque ex nunc), il cui scopo non è (e non può essere) quello di sanatoria di un precedente illecito perpetrato dall’Amministrazione (perché altrimenti integrerebbe una espropriazione indiretta per ciò solo vietata), bensì quello autonomo, rispetto alle ragioni che hanno ispirato la pregressa occupazione contra ius, consistente nella soddisfazione di imperiose esigenze pubbliche, redimibili esclusivamente attraverso il mantenimento e la gestione di qualsiasi opera dell’infrastruttura realizzata sine titulo;