Intervenuto in materia di abusivismo edilizio il Consiglio di Stato nella sentenza in esame richiama, e fa proprio, l’insegnamento dell’Adunanza Plenaria secondo cui il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell’abuso neanche nell’ipotesi in cui l’ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell’abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell’onere di ripristino (sentenza 17 ottobre 2017, n. 9).
Costruzioni abusive: legittima l’ordinanza di demolizione tardivamente adottata
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