Intervenuto in materia di espropriazione per pubblica utilità osserva in sentenza l’adito Consiglio di Stato come l’effetto “paralizzante” del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis D.P.R. n. 327/2001, in ordine alla domanda di restituzione dell’area, e/o di risarcimento del danno, avanzata dal proprietario di un’area illegittimamente occupata nell’ambito di una procedura espropriativa, sia stato affermato da due recenti pronunce della Cassazione civile (Cass. civ., sez. I, 7 marzo 2017, n. 5686 e 31 maggio 2016, n. 11258), analogamente a quanto già argomentato dalla giurisprudenza amministrativa (Consiglio di Stato, sez. VI, n. 1438/2012) anche con riferimento al precedente istituto della c.d. acquisizione in sanatoria previsto dall’art. 43 D.P.R. n. 327/2001.
Natura giuridica del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis D.P.R. n. 327/2001
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