Secondo il TAR Piemonte, II, 9 maggio 2018, n.564, l’accompagnamento lungo percorsi montani può essere condotto anche dalle Guide Ambientali e non solo dalle Guide Alpine e dagli Accompagnatori di Media Montagna purché siano osservate le regole delle rispettive discipline professionali.
Il Fatto
Con deliberazione 21 novembre 2016, n. 29-4237, la Giunta Regionale del Piemonte ha approvato i criteri disciplinanti le modalità e i requisiti per l’abilitazione all’attività della figura professionale di Accompagnatore di Media Montagna. Questa deliberazione è stata impugnata dalla Associazione Italiana Guide Ambientali e Escursionistiche (AIGAE) e da un suo socio asserendo che si porrebbe in violazione del diritto degli associati a svolgere attività di guida di persone e di gruppi di interesse ecologico e ambientale anche in ambienti montani. Le parti ricorrenti assumono infatti che la normativa censurata finirebbe con l’affidare ai soli accompagnatori di media montagna e alle guide alpine l’accompagnamento di persone singole e di gruppi lungo percorsi montani, con esclusione di altre figure professionali quali quelle a cui i ricorrenti fanno riferimento.
La sentenza
Il TAR ha dichiarato inammissibile l’impugnazione sotto il profilo del difetto di interesse sul rilievo che le norme che disciplinano la materia non precludono affatto alle guide ambientali e escursionistiche di esercitare la loro professione in ambito montano, in quanto la normativa vigente non riserva alle guide alpine e agli accompagnatori di media montagna l’accompagnamento di alpinisti e escursionisti lungo percorsi di montagna, se non in ragione della natura delle prestazioni che si chiede di rendere.
Il commento
I ricorrenti hanno dato veste di interesse all’impugnazione nell’attribuire alla normativa impugnata una sorta di esclusiva alle guide alpine e agli accompagnatori di media montagna per lo svolgimento di attività di accompagnamento in ambito montano perché, a loro avviso, questa attività verrebbe preclusa alle guide ambientali escursionistiche che dovrebbe essere svolta soltanto in località di pianura o collinari.
Per chiarire questi aspetti, è opportuno individuare i contenuti delle professioni di guida alpina e di accompagnatore di media montagna.
La guida alpina è una figura professionale abilitata a condurre gli appassionati in salite su roccia e su ghiaccio e alla quale ci si affida per raggiungere le vette in condizioni di sicurezza.
Accanto a questa figura è sorta una intermedia: quella di accompagnatore di media montagna. Trattasi di figura non agevole da classificare quando si scende nella casistica. E’ infatti frequente il caso di turisti che intendono salire su una montagna di facile accesso, o percorrere sentieri lungo itinerari che non presentano particolari difficoltà che richiedano l’impiego di corde, piccozze, ramponi, chiodi e moschettoni, con la sola esigenza di essere condotti, ed anche avere notizie sull’ambiente in presenza di una fauna e un flora che caratterizzano l’ambiente medesimo. Funzioni di accompagnatore che possono essere svolte anche da amici con i quali praticare le escursioni o da accompagnatori occasionali. Quello che caratterizza la figura prevista dalla norma è la professionalità.
Se si cerca una analogia, la si trova nella disciplina civilistica del trasporto, che considera due figure: il trasporto di cortesia, e il trasporto gratuito che sorge da un rapporto contrattuale ma senza corrispettivo.
Se il rapporto con l’accompagnatore di media montagna ha fonte contrattuale, derivano particolari effetti in punto di responsabilità. Si è detto all’inizio che si ricorre ad una guida alpina per salire lungo una parete rocciosa o lungo un ghiacciaio, non solo per una via che non si conosce, ma per essere trattenuti in caso di caduta. Lo stesso vale per l’accompagnatore di media montagna, pur in presenza di situazioni di minore pericolo che caratterizzano percorsi agevoli da percorrere (per la individuazione di questa figura aiuta la legge della Provincia di Bolzano 13 dicembre 1991, n. 33, che nella redazione in lingua tedesca usa il termine Wandererleiter = accompagnatore del viandante).
Nulla di tutto questo vale per le guide ambientali escursionistiche, che al pari di una guida di un museo o di una mostra, non hanno altro compito che illustrare a chi a loro si affida i pregi e i valori di un contesto urbano, agreste, e anche montano, purché non si inerpichino lungo ripidi declivi.
I difformi contenuti delle prestazioni di queste professioni non stanno dunque nell’ambito nel quale vengono rese, quanto all’obiettivo che il cliente si prefigge di perseguire. I pregi ambientali e paesaggistici di una zona turisticamente interessante possono quindi essere individuati e illustrati da chi via sia abilitato, senza che altri possano vantare un’esclusiva in ragione di un contesto montano.
Prof. Mario Bassani
Riferimenti: