Valutazione del tentativo di infiltrazione mafiosa

Il Consiglio di Stato osserva in sentenza come la valutazione del tentativo di infiltrazione mafiosa a danno delle imprese debba avvenire nella logica delle caratteristiche fattuali e sociologiche del fenomeno mafioso (D.Lgs. n. 159/2011).

Tale fenomeno non sempre si concretizza in fatti univocamente illeciti o in accertate responsabilità penali e spesso si ferma sulla soglia dell’intimidazione, dell’influenza e del condizionamento latente di attività economiche formalmente lecite, per cui l’informazione interdittiva non può e non deve necessariamente fondarsi su prove o collegarsi ad accertamenti in sede penale di carattere definitivo e certo sull’esistenza della contiguità dell’impresa con organizzazione malavitose “ma può essere sorretta da elementi sintomatici e indiziari da cui emergano sufficienti elementi del pericolo che possa verificarsi il tentativo di ingerenza nell’attività imprenditoriale della criminalità organizzata” (Cons. Stato, sez. III, 19 gennaio 2012, n. 254; id. 30 gennaio 2012).

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