Dr. Pietro Chiofalo
Nel contesto della propria qualifica di rappresentanza di interessi, in particolare per il settore della giustizia civile Alternativa e della deflazione del contenzioso anche penale, per il quinto anno consecutivo sono state presentate, dal Dr. Pietro Chiofalo, alcune proposte indirizzate a realizzare un miglior rapporto tra cittadini/imprese e sistema giustizia.
Destinatari sono stati alcuni componenti della Commissione Giustizia alla Camera, in particolare gli onorevoli: Maurizio Lupi, Debora Serracchiani, Federico Cafiero De Raho, Simonetta Matone.
Una proposta, che non mancherà di sollevare interesse, riguarda la lotta all’uso ed abuso di sostanze stupefacenti, piaga planetaria, adesso di vitale interesse sia a tutela della salute del singolo, sia a causa della presenza di processi penali che gravano sul nostro sistema Giudiziario. Basti pensare ai processi previsti in materia di traffico di stupefacenti, che, da soli, costituiscono circa il 5% dell’intero carico giudiziario penale, a fronte di centinaia di differenti reati presenti nel nostro codice penale.
Finanziariamente parlando, in Italia il traffico genera una dispersione del 2% del PIL nazionale, a favore delle Mafie, con un accumulo ipotizzato di circa 800 miliardi (dati D.N.A.).
Deflazione giudiziaria a parte, il commercio illegale di droga, genera ulteriori effetti negativi, derivanti dai ricavi e dall’indotto, conseguenziali all’attività criminosa specifica, talmente enormi, da mettere in pericolo, anche la regolare vita democratica Italiana ed U.E.
Tali gravi nocumenti, se riportati all’interno del sistema socio- produttivo, sanitario, economico, sono quasi incalcolabili, data la sconfinata rilevanza della piaga, che coinvolge l’intera nazione con effetti devastanti.
Ad oggi le politiche repressive, in senso strettamente penalistico, mitigate dalla nozione di “uso personale”, hanno dato risultati molto insoddisfacenti, difatti, se, da un lato si è scongiurato il pericolo di avere milioni di “pregiudicati” per un mero “vizio esistenziale autodistruttivo”, per altro verso si è data piena facoltà di assumere sostanze stupefacenti in senso proprio, a chiunque ed indiscriminatamente, quasi come se fosse un’attività ludica.
Di fatto finanche i minori vengono tollerati, derubricando il loro comportamento quale “variabile” legata all’immaturità, così definendo ciò che in realtà è un turpe “rito iniziatico” di conferimento di salute e danaro alle mafie.
Le statistiche parlano chiaro: in Italia abbiamo quasi il 7% della popolazione che consuma “droga” e siamo circa sessanta milioni di abitanti. Un numero enorme, da cui rileviamo circa quattro milioni e duecentomila consumatori di droga, con significativa presenza di minori.
DROGA NO! PROPOSTA DI LEGGE
Fondo a sensibilizzazione contro uso illecito di sostanze psicotrope o abuso di alcol.
- È istituito un fondo nazionale per la sensibilizzazione ed informazione, presso le scuole e le Università, in merito ai pericoli alla salute, sul tema della contribuzione all’economia mafiosa e criminale ed al danno allo Stato, derivante dall’uso di sostanze stupefacenti, allucinogene ed all’abuso di alcol.
- Il fondo e le attività ad oggetto del medesimo, saranno gestite dal Ministero della Pubblica Istruzione, di Concerto con il Ministero della Giustizia e della Salute.
- Al fine di accrescere le potenzialità del fondo, è esplicitamente consentita la raccolta di contributi da donazioni, sponsorizzazioni, lotterie, disposizioni ereditarie ed atti di liberalità in senso ampio.
La previsione di un fondo che diffonda con specifici obiettivi, la cultura della legalità e che approfondisca, mettendo in guardia sull’enorme pericolo personale e di contribuzione all’economia mafiosa, che deriva dall’uso di stupefacenti, è percorso di sicura efficacia e di impellente necessità.
Sulle Mafie.
L’obiettivo finale è colpire la capacità delle mafie, italiane e d’importazione, di realizzare immense fortune e creare danni alla salute, con ciò mettendo a repentaglio la sicurezza e la struttura democratica nazionale ed internazionale.