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I criteri di aggiudicazione

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I criteri di aggiudicazione
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Preventivamente si ringraziano tutti coloro che mostrano interesse per questa rubrica e la sostengono condividendola sui propri canali e lasciando un like. In questo sesto appuntamento ci siamo concentrati sui “Criteri di Aggiudicazione” di cui all’articolo 95 del Codice dei contratti. La trattazione, a dire il vero, è iniziata dall’articolo 94, troppo spesso tralasciato nell’analisi dei criteri il quale tuttavia traccia in modo chiaro il percorso della stazione appaltante nella scelta di uno dei due strumenti posti a loro disposizione. Oltre ad esservi l’ovvio riferimento all’art. 80 viene posta l’attenzione sull’importanza dell’individuazione, da parte del RUP, dei requisiti, delle condizioni e dei criteri che quest’ultimo indica nel bando o nel disciplinare di gara. Elemento di grande interesse ed innovazione è l’introduzione all’interno dell’articolo 95 del concetto di ciclo di vita, di cui all’art. 96, il quale fatica ad entrare nella documentazione di gara prodotta dalla PA ma che con il PNRR e il DSNH sta’ diventando centrale nella spesa pubblica. Nella lunga disamina dei Criteri di aggiudicazione ci si è soffermati sulla centralità del concetto di discrezionalità di cui gode la stazione appaltante la quale può scegliere liberamente tra il minor prezzo e l’offerta economicamente più vantaggiosa; è emerso che, tale processo di scelta, dipende dall’oggetto dell’appalto e dal fine cui tende l’ente; il risparmio ovvero la qualità. Evidentemente, la discrezionalità, come in molti casi, non è assoluta e piena ma deve tener conto delle prescrizioni perentorie inserite nei commi 3 e 4 dell’articolo 95 che la limitano totalmente.

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