L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato il regolamento che prevede un equo compenso per la riproduzione e la pubblicazione di articoli sul web presi da giornali e altri siti online.
Gli obiettivi della nuova disciplina sono principalmente due: facilitare gli accordi tra le parti- da un lato editori titolari dei diritti di pubblicazione e dall’altro piattaforme web e prestatori di servizi delle società di informazione, inclusi media monitoring e rassegne stampa- e “colmare lo squilibrio dei ricavi tra piattaforme online e titolari dei diritti sulle pubblicazioni”.
Le nuove regole, che prevedono l’intervento di Agcom in caso di mancato accordo tra le parti sul compenso, partono dalla legge su diritto d’autore approvata nel 2021 in applicazione della direttiva UE sul copyright.
Per quanto riguarda la determinazione del compenso la nuova disciplina prevede quale base di calcolo i ricavi pubblicitari del prestatore derivante dall’utilizzo online delle pubblicazioni al netto dei ricavi dell’editore “attribuibili al traffico di reindirizzamento generato dal proprio sito web”.
Su tale base, spiega Agcom, all’editore, a seguito di negoziazione, potrà essere attribuita una quota fino al 70%, determinata sulla base dei predeterminati criteri.
Per le imprese di media monitoring e rassegne stampa l’Autorità non indica una quota, ma suggerisce di “tenere in considerazione quelle adottate da prassi consolidate” tra criteri di calcolo, numero di consultazioni online dell’articolo e rilevanza dell’editore sul mercato.
Dott.ssa Lucia Massarotti
