La Corte di giustizia dell’Unione Europea (CGUE), con sentenza in data 17 novembre 2022, ha ripreso l’Italia sui requisiti necessari per la partecipazione ai concorsi pubblici.
La CGUE ha affermato che è legittimo stabilire delle caratteristiche per l’accesso ai concorsi, ad esempio nel caso in cui per il tipo di mansioni richieste siano necessarie determinate qualità fisiche, ma esse non devono essere sproporzionate, né troppo rigide rispetto al lavoro da svolgere.
La pronuncia prende le mosse dalla seguente vicenda.
Nel corso di un concorso indetto per il ruolo di commissario di Polizia di Stato uno dei partecipanti è stato escluso per asserito superamento dei limiti di età.
E’ sorta una controversia con il Ministero dell’Interno che ha portato il giudice a chiedere il rinvio pregiudiziale alla CGUE per la corretta interpretazione della Direttiva 2000/78/CE che sancisce la parità di trattamento in relazione all’occupazione lavorativa e alle condizioni di lavoro nel rispetto dell’art. 3 TUE, dell’art.10 TFUE e dell’art.21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
La Corte analizza il quadro normativo italiano ed europeo in materia di occupazione e arriva alla conclusione che quanto sancito dalla Direttiva 2000/78/CE in relazione all’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non consente agli stati membri di prevedere una normativa interna che imponga limiti di età di trent’anni per poter prendere parte ad un concorso pubblico per il posto di commissario di Polizia. Tale incarico, infatti, non richiede doti fisiche particolari.
In ogni caso, sottolinea la Corte, anche qualora fossero necessarie particolari qualità fisiche per ricoprire una determinata carica, il requisito dell’età non deve risultare sproporzionato rispetto al lavoro che si andrà a svolgere.
Dott.ssa Lucia Massarotti
