La signora ricorre in Cassazione e, oltre a far valere ragioni di merito, denuncia la nullità del procedimento e della sentenza finale perché la Corte d’Appello avrebbe mancato di attivare la procedura online, considerando non influente tale collegamento, in palese violazione con il principio del contradditorio.La Cassazione, con sentenza n.29919/2022, ha dichiarato la violazione del principio del contradditorio e del diritto di difesa nel caso in cui il difensore non riesca a collegarsi all’udienza sulla piattaforma Teams per malfunzionamento del link di accesso, segnalando altresì tempestivamente il problema.
Tale pronuncia prende le mosse da una controversia tra genitori per l’affidamento della figlia minore.
L’avvocato della madre non riesce a prendere parte all’udienza di discussione perché il link che permette di accedere non funziona.
Il legale segnala tempestivamente il problema e invia successivamente una pec alla cancelleria.
L’udienza però nel frattempo è terminata.
La Corte di Cassazione dichiara assorbiti i motivi di merito e accoglie quello che verte sulla questione procedurale sottolineando in motivazione i seguenti punti.
La difesa della ricorrente ha rappresentato tempestivamente la difficoltà a collegarsi, segnalando altresì il problema alla cancelleria e chiedendo la copia del verbale e l’autorizzazione al deposito di note conclusive. Richiesta alla quale non è stato dato riscontro.
Pertanto, la Corte segnala che trattandosi di udienza di discussione- unica possibilità per le parti di sottoporre le proprie dichiarazioni alla dialettica del contradditorio- la mancata risposta alla doglianza di mancato accesso si traduce in una lesione del diritto di difesa poiché non è stato consentito il deposito di note difensive.
La Cassazione dichiara quindi accolto il terzo motivo di ricorso sulla base della necessità primaria di salvaguardare il principio del contraddittorio e il diritto di difesa.
Dott.ssa Lucia Massarotti