La giustizia riparativa è un modello di giustizia – processuale e sostanziale – che, nasce in ambito penale minorile.[2]
Un settore che favorisce indagini in campi non squisitamente processuali quali le risorse personali e relazionali, le condizioni familiari e sociali del minore
E tale paradigma di Giustizia si è esteso – in tante nazioni – a tutti gli ambiti giudiziari e processuali in ragione delle capacità di dar spazio alle vittime, generare attraverso la partecipazione attiva e volontaria delle parti riparazioni – anche simboliche – dei pregiudizi.
Con la condotta di reato la persona autrice non solo ha negato la legge penale – che provoca il processo per l’applicazione della pena – ma anche ciò che il precetto penale protegge: la persona – ed i suoi beni ed interessi – nella sua relazionalità personale e sociale.
Il reato supera le regole condivise e rompe la stabilità del sistema di relazioni personali e comunitarie.
Il reato è sintomatico dell’esistenza di un conflitto[3] – pur se sui generis – un conflitto con la legge.[4]
E con il reato si attiva il processo giudiziario con ulteriori effetti in punto di attesa della comunità dell’applicazione della legge, e di ulteriori pregiudizi in punto di vittimizzazione.
Ma il processo – con i suoi fini, le sue regole, i suoi formalismi e tempi – non è lo spazio idoneo per l’accoglienza della vittima il processo non comprende: il perché…il perché proprio a quella vittima…; il processo non contempla la riparazione di beni non economicamente valutabili…che sono quelli più preziosi, il processo allontana le parti e non ripara la relazione personale e sociale.
Ma v’è la necessità di riparazione di ciò che il reato ha pregiudicato… per ristabilire ciò che il reato ha negato e comunque per affrontare il “resto” – ciò che resta dopo il processo – costituito da tutti quegli aspetti – specie in capo alla vittima – che restano irrisolti.
La giustizia riparativa si avvale dell’ascolto e comunicazione empatica, dell’accoglienza delle persone nella loro condizione di fragilità derivante dal reato per attivare forme di dialogo, di partecipazione attiva consapevole e volontaria tra chi ha subito e chi ha provocato il pregiudizio. Per cercare l’incontro tra le persone…nel rispetto della verità dei fatti, dei vissuti e dei pregiudizi ed attraverso ciò riconoscersi. Solo l’incontro con chi ha provocato pregiudizi offre l’opportunità alla vittima di conoscere le ragioni ed il senso del reato…solo con la vittima il reo ha possibilità di vedere nel volto della vittima le sofferenze provocate…degli effetti delle proprie azioni…con inevitabile effetto responsabilizzante e di trasformazione e riparazione dei pregiudizi.[5]
Una giustizia accogliente[6], una giustizia dell’incontro[7] che è – quindi – volontaria e consensuale e per questo non sempre è possibile, non sempre è attuabile. E tuttavia per chi ne beneficia offre percorsi utili ed efficaci.
Lo testimoniano l’attività dei numerosi Centri che in Italia effettuano programmi di giustizia riparativa in ambito giudiziario (nei percorsi di messa alla prova minorili o in quelli per adulti previsti dalla legge 67 del 2014 o in fase di esecuzione). [8]
E che tali programmi e percorsi non siano utopici, anzi applicabili anche a reati gravissimi emerge da numerosi casi concreti.[9]
Vi è una crescente diffusione ed interesse per la giustizia riparativa anche in ragione del contestuale periodo di diffusione delle tematiche favorite – indubbiamente – anche dalla regolamentazione legislativa della materia e dalla connesse discussioni.[10]
Peraltro è dato constatare la diffusione della giustizia riparativa – in particolare i suoi metodi, linguaggi applicazioni – anche in ambiti extragiudiziari.
Il presupposto fondante l’applicazione è il conflitto quale dimensione ineliminabile dell’esperienza umana che l’attraversa in tutti gli ambiti e profili relazionali e sociali.
E la conflittualità e la relazionalità personale e sociale di ciascuna persona – dimidiata o violata – può essere oggetto di intervento, attraverso i linguaggi, i metodi della giustizia riparativa validi ed efficaci ed a prescindere dal reato e dal contesto giudiziario.
Gli strumenti di giustizia riparativa favoriscono la comprensione, la comunicazione e la corretta relazionalità ed aiutano e/o forniscono strumenti per la gestione della conflittualità; l’ambiente è così più favorevole, fruibile e meno gravoso.
In particolare è dato segnalare la diffusione ed applicazione agli ambienti in cui sussiste conflittualità scolastica e sociale.
-In diversi progetti nelle scuole sono state attivate tecniche e metodiche esperienziali per la conflittualità e la sua gestione. Peraltro espresso riferimento alla giustizia riparativa quale strumento per la crescente richiesta di aiuto da parte di istituzioni scolastiche e famiglie era già contenuto nelle linee guida del MIUR sul bullismo[11]
Ed attraverso tali strumenti sono stati veicolati – con metodi circle o di simulazione o di mediazione – anche i contenuti relativi alla violazione delle regole, alla legalità.[12]
E gli istituti scolastici richiedono – sempre più spesso – interventi ai centri ed operatori di Giustizia riparativa per i progetti destinati agli studenti che intendono convertire le sanzioni disciplinari in attività ed iniziative riparative a favore della comunità sociale e/o scolastica. Peraltro l’indubbia valenza educativa dei progetti riparativi in luogo della “passiva” sanzione disciplinare è riconosciuta dagli istituti che inseriscono tale opportunità nei regolamenti disciplinari e d’istituto.
-Nella conflittualità sociale e territoriale[13] l’attivazione di metodi e linguaggi ristorativi di comunicazione, partecipazione di cittadini, associazioni, di comitati di quartiere di istituti scolastici ed istituzioni ne evidenzia l’efficacia in termini di vivibilità della socialità. E tali contesti riparativi sociali favoriscono la reintegrazione delle persone in messa alla prova che effettuano programmi con attività socialmente utili o di volontariato con percorsi di giustizia riparativa.
La crescente diffusione delle citate attività di Giustizia riparativa attiva interesse nelle diverse professionalità chiamate – a vario titolo – a partecipare in tali contesti (non solo avvocati, ma anche professori, assistenti sociali, psicologici educatori etc…) .
E la diffusione della cultura della giustizia riparativa attiva anche la richiesta di formazione per le professioni interessate, non solo per le professioni giuridiche…anche per le professioni…di ausilio, di cura o vocazionali che prendono in carico le persone in situazioni di fragilità: psicologi, educatori, assistenti sociali etc.
E’ proprio di questi giorni la notizia dell’avvio di un master in giustizia riparativa destinato a differenti ruoli professionali (psicologi, educativi e sociali)[14]
Mentre da qualche tempo gli Atenei offrono formazione – per il settore giuridico – e sono sede di Centri di Studio sulla giustizia riparativa [15]
I segni sintomatici concordano nel far ritenere che la imminente regolamentazione organica sulla giustizia riparativa delegata al Governo dalla legge 134 del 2021 produca ulteriore accelerazione del trend evidente di:
-crescita della giustizia riparativa nei procedimenti giudiziari e processuali e nei diversi ambiti di conflittualità personale e sociale
– crescita della domanda di operatori di giustizia riparativa formati e conseguente
-aumento della richiesta di formazione in giustizia riparativa per le professioni giuridiche e per le professioni cd vocazionali, di ausilio e di aiuto alle persone.
La risultante, comunque, sarà il consolidarsi e l’affermarsi definitivo della Cultura della Giustizia Riparativa.
[1] Avvocato e Responsabile del Centro di Giustizia riparativa e mediazione penale minorile della Regione Lazio e responsabile area legale e giustizia riparativa del Consultorio familiare Diocesano di Latina che svolge attività di giustizia riparativa dal 2006 su invii delle autorità giudiziarie minorili.
[2] https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/breve-storia_e-filosofia_della-giustizia-riparativa_237.php
[3] “Il coinvolgimento in un reato, o comunque in fatti penalmente rilevanti, di una persona minorenne è quasi sempre espressione di un conflitto: con l’altro, con la società, non di rado con se stessi. Il reato può essere l’apice di una vicenda conflittuale che si protrae nel tempo, sfociando in un atto lesivo dei diritti altrui, oppure può prescindere da una conoscenza pre- gressa tra le persone coinvolte, costituendo non l’effetto bensì l’origine, la causa scatenante di un conflitto. Autori e vittime minorenni si trovano così, loro malgrado, a condividere un’esperienza che non si conclude con il fatto-reato, ma anzi ha conseguenze sulle loro vite che perdurano anche a lungo nel tempo. “La mediazione penale e altri percorsi di giustizia riparativa nel procedimento penale minorile Documento di studio e di proposta Documento Autorità Garante Infanzia ed Adolescenza Roma 2018 Introduzione.
[4] C.Mazzuccato La Giustizia Riparativa Per Minorenni ‘In Conflitto Con La Legge’ in La mediazione penale op. cit pg 13-14 la nota 5 “ L’espressione children in conflict with the law è invalsa in diversi documenti del Comitato dei Diritti del Fan- ciullo delle Nazioni Unite, dell’Unicef e di altri organismi internazionali per riferirsi alle ‘persone minori degli anni diciotto che entrano in contatto con i sistemi di giustizia poiché sospettate o accusate di aver commesso un reato’. “
[5] Emmanuel Lévinas, Etica e infinito. Il volto dell’altro come alterità etica e traccia dell’infinito, traduzione di Emilio Baccarini, Roma, Città Nuova, 1984.
[6] La giustizia accogliente è titolo del re recentissimo testo di G.Mannozzi R.Mancini F.Angeli 2022
[7] P.Lattari La giustizia riparativa. Una giustizia Umanistica. Una cultura dell'”incontro” per ogni conflitto. Milano 2021
[8] vd per I dati centri e progetti finanziati https://www.ilsole24ore.com/art/nella-riforma-penale-sfida-riparare-dolore-vittime-AEUUR07
[9] Vd G. BERTAGNA, A. CERETTI, C. MAZZUCCATO 2015, Il libro dell’incontro Vittime e responsabili della lotta armata a confronto, Milano. sull’esperienza degli incontri tra i familiari delle vittime degli anni di piombo ed i terroristi. Ma si vedano anche le testimonianze ed esperienze – per tutti – di Mario Calabresi, Manlio Milani, Benedetta Tobagi.
[10] è ormai imminente l’emanazione del Decreto governativo in ottemperanza della legge delega 134 del 2021 che prevede una disciplina organica della giustizia riparativa.
[11] https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Linee+Guida+Bullismo+-+2017.pdf/4df7c320-e98f-4417-9c31-9100fd63e2be?version=1.0
[12] Mi sia consentito citare due progetti realizzati in scuole secondarie e superiori dagli Uffici di Giustizia riparativa del Consultorio familiare Diocesano di Latina: 1) nella Scuola IC Monda Volpi di Cisterna di Latina (vd filmato al link https://www.youtube.com/watch?v=7bhhEb2Sea4) 2) nell’ IPS Filosi di Terracina (LT) (vedi filmato al link https://www.iscrivitialfilosi.it/2022/06/26/il-processo-penale-e-la-giustizia-riparativa-unoccasione-educativa-as-2021-2022/)
[13] Si veda: http://giustiziariparativa.comune.tempiopausania.ot.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3928:comunita-riparative-il-modello-nuchis&catid=539&Itemid=265 ma anche progetti specifici di giustizia riparativa sociale e di comunità https://www.comune.aprilia.lt.it/comunicato-stampa/unesperienza-di-giustizia-riparativa-sociale-e-di-comunita-domani-alle-1100-sottoscrizione-e-presentazione-del-progetto-ad-aprilia/)
[14] https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/il-nuovo-master-in-giustizia-riparativa-dell-università-cattolica-1.3728247
[15] vd Università dell’Insubria https://www.uninsubria.it/siti-tematici-o-federati/centri-di-ricerca/centro-studi-sulla-giustizia-riparativa-e-la-mediazione